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(Italiano) Burkina Faso, lo stato si riprende due miniere d’oro.

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Conclusa una disputa legale fra la multinazionale mineraria con sede a Londra, Endevour Mining e Lilium Mining che aveva acquisito i diritti di sfruttamento dei siti di Wahgnion e Boungou lo scorso giugno, come segnalato da Bloomberg. Lilium Mining è una consociata di Lilium Capital, una società di investimento fondata dal magnate statunitense Burkinabe Simon Tiemtore. Ebbene, Endeavour contestava a Lilium il mancato pagamento di $100 milioni di US dollari, mentre Lilium aveva accusato la controparte di aver sopravvalutato le possibilità dei siti minerari. L’arbitrato è infine giunto ad una soluzione, con i due contendenti che hanno trovato un accordo. Lilium trasferirà la proprietà delle miniere al governo del Burkina Faso. In cambio, il governo pagherà ad Endeavour $60 milioni di US$ ed una royalty del 3% su un massimo di 400.000 once d’oro prodotte nella miniera di Wahgnion. Una soluzione che pare soddisfare più la multinazionale con sede a Londra che non la società d’investimenti dell’imprenditore Tiemtore.
La nazionalizzazione delle miniere da parte del governo di Traoré rimarca una tendenza in atto in diverse nazioni africane, in particolare quelle in mano a regimi militari, per cui si cerca di riappropriarsi delle risorse naturali presenti nei rispettivi territori, in gran parte in mano a capitali e società estere; queste ultime prevalentemente occidentali, ma che da qualche tempo stanno cedendo il passo ad altri attori.
Un altro esempio è quello del Niger, ove la junta militare al potere ha, lo scorso giugno 2024, revocato la licenza mineraria della società statale francese Orano nella miniera di Imouraren, che è una delle più grandi miniere di uranio al mondo. Ricordiamo che la Francia è una potenza nucleare ed attinge principalmente all’Africa per rifornirsi di uranio.

Fonte: https://africa.businessinsider.com
Wahgnion e Boungou
Localizzazione miniere aurifere di Wahgnion (rosso) e Boungou (verde) [tiles from Openstreetmap]