Negli ultimi giorni, grazie all’arrivo di 2 pompe per l’acqua dal Ghana, il drenaggio è proseguito più velocemente. Alter due dovrebbero giungere presto dal Sud Africa. Anche Unione Europea e Marocco hanno offerto il proprio aiuto, e le autorità hanno stilato un elenco di attrezzature e risorse umane che potrebbero essere utili in tale drammatico contesto. La camera ove si troverebbero gli 8 minatori dispersi si trova a 580 metri di profondità: attualmente il livello dell’acqua sarebbe maggiore di circa 10 metri, tuttavia la galleria che conduce alla camera è, secondo gli addetti della miniera, molto lunga, e di conseguenza l’acqua da drenare molta.
Mentre la proprietà rassicura tutte le personalità giunte a fare passerella, gli abitanti della zona, e soprattutto i familiari dei dispersi, affondano sempre più nello sconforto. Sono trascorsi 24 giorni dall’incidente, ed anche con le scorte presenti all’interno della camera di sicurezza, i minatori sarebbero ormai allo stremo. La gran parte degli abitanti della zona pare ormai rassegnata. Qualcuno dà la colpa ai mancati sacrifici propiziatori dell’ultimo periodo, altri sgozzano polli e capre non sapendo più a chi appellarsi. Molti lamentano la mancanza di informazioni da parte dei gestori dell’impianto, ma in certe occasioni è forse meglio affidarsi alle poche ma accertate notizie che giungono dalle fonti ufficiali, onde evitare di alimentare false speranze. C’è anche chi cerca un colpevole: dalla proprietà dell’impianto alle autorità governative, ma in realtà le misure di sicurezza implementate rispettano, per quanto emerso sino ad ora le norme vigenti. Più che altro ci si rende conto che si è trattato di una fatalità dovuta al clima… Se in caso ci fosse stata la possibilità di dare l’allarme ai dipendenti in maniera più veloce, saranno le inchieste a stabilirlo, a tempo debito.
Paradossalmente, la morte di un anziano del villaggio nel giorno stesso dell’incidente avrebbe, secondo il capo villaggio, impedito a molti di raggiungere la miniera, evitando forse un bilancio più grave dell’evento.
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Nella giornata del 10 maggio 2022 l‘Union Action Unit (UAS) ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione. Fra i punti salienti le cause del disastro, che se da un lato sono dovute all’abbondante pioggia, dall’altro sono state imputate all’avidità della proprietà, che avrebbe iniziato degli scavi sopra quelli sotterranei per velocizzare l’attività estrattiva; le esplosioni in superficie avrebbero indebolito gli argini della struttura, permettendo all’acqua di penetrare ed allagare la miniera. Secondo l’UAS dunque vi sarebbe stata della negligenza nell’esecuzione dei lavori di armatura e nell’occlusione dei fori dovuti alla sabbiatura. Auspica pertanto che la magistratura avvii al più presto le indagini onde appurare eventuali responsabilità.