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(Italiano) Le case dipinte della tribù Kasséna a Tiakane.

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A circa 7 km a ovest di Pô, nella provincia di Nahouri, in Burkina Faso, si trova un villaggio chiamato Tiakane. La sua popolazione ammonta ad un migliaio di abitanti ed è nota per la sua accoglienza e calore (anche se, come leggerete, con alcuni distinguo). Vanto dei cittadini di Tiakane è (era) la Corte Reale, col palazzo ove risiede il re del villaggio, il Tiakana-Pe Affipoa. Si tratta di una struttura la cui imponenza la distingue dalle altre; presenta una cinta muraria, realizzata con materiali poveri, di cui oggigiorno rimane poco.
Dunque le cinta muraria circonda sia la casa del re che le capanne del villaggio; queste ultime hanno una struttura semplice, con mura in terra e tetti di foglie di palma; tuttavia, vi è una peculiarità proveniente da un’antica tradizione: le pareti venivano dipinte con trame tipiche che oggi si cerca di riprendere. Figure geometriche semplici ripetute in righe sovrapposte e colori facilmente realizzabili come bianco, nero, marrone, rosso, arancione. Sono finimenti diversi rispetto a quelli che si possono comunemente osservare in Burkina Faso. Grazie agli abitanti queste antiche trame stanno riprendendo vita, e via via sostituiscono i muri diroccati.

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C’è poi una caratteristica davvero interessante: le porte. La loro apertura varia dai 50 agli 80 cm, per entrarvi bisogna prima accovacciarsi, poi inserire un piede che servirà da appoggio per poter entrare col secondo. All’interno della capanna si trova poi un’altra porta, dello stesso tipo della prima, che conduce nuovamente ad un’altra capanna. Superando quest’ultima, ci si infila ulteriormente in un’altra, come se ci si inoltrasse in un labirinto senza fine. In totale ci sono 37 stanze. Molto tempo fa erano di più ma col tempo, come è normale attendersi, alcuni edifici si sono sgretolati. Le capanne furono costruite in tal guisa per proteggere gli abitanti dagli invasori i quali, durante le guerre tribali, attaccavano gli abitati sparsi nelle vicinanze; pertanto chi tentava di scappare si rifugiava presso la corte reale di Tiakane. Guardando da vicino le mura di cinta, si possono notare delle aperture che servivano per contrattaccare i nemici. Oggi il sito è noto anche per aver ospitato un esploratore francese, tale Binger, uno dei principali attori nella colonizzazione dell’Africa occidentale; l’infrastruttura che si trova nel cuore della corte reale viene chiamata appunto La capanna di Binger. La storia racconta che nel 1887 egli vi rimase per tre mesi, dopo aver ottenuto l’ospitalità dell’allora re Bouliou Négoué (bisnonno di Sua Maestà Tiakana), perché braccato dai guerrieri del distretto di Tiébélé (stessa provincia di Nahouri). La capanna è costruita in terra grezza e rappresenta un importante patrimonio culturale e storico per gli abitanti, ed infatti la locale tribù Kasséna, fra le più antiche del Burkina Faso, si adopera per preservarla il meglio possibile.
Ma chi era Binger?

Tiebele village of the Kassena people in Burkina Faso
Tiebele village of the Kassena people in Burkina Faso

Louis-Gustave Binger (1856-1936) è stato un ufficiale ed esploratore francese, noto per le sue esplorazioni in Africa occidentale. Nato a Strasburgo, Binger iniziò la sua carriera militare nel 1874 e presto si distinse per il suo interesse nelle missioni coloniali. Nel 1887, Binger intraprese un’importante spedizione dal Senegal al fiume Niger, attraversando territori che oggi fanno parte del Burkina Faso e della Costa d’Avorio. Durante questa spedizione, stabilì diversi protettorati per conto della Francia, contribuendo significativamente all’espansione coloniale francese in Africa. Binger è anche noto per aver documentato le sue esplorazioni in modo dettagliato, fornendo preziose informazioni geografiche e culturali sui territori attraversati. Dopo le sue esplorazioni, divenne governatore della Costa d’Avorio, dove continuò a lavorare per consolidare il controllo francese nella regione. Benché egli, come i primi esploratori, cercasse di evitare conflitti con la popolazione locale, giocando per lo più d’astuzia per realizzare i propri propositi, i contrasti non mancarono, e fu proprio in una di quelle occasioni che la popolazione del vicino villaggio di Tiébélé cercò di fare la pelle all’ufficiale francese. Fra parentesi anche la gente di quel villaggio fa parte della stessa tribù Kasséna, e giustamente si vanta della propria abilità nell’architettura e nelle decorazioni degli edifici. Potete vedere delle fotografie in merito questo indirizzo dove potete leggere altre interessanti informazioni.

 

Tiakane con le sue vestigia di un passato glorioso, offuscato dalle sabbie del tempo, che tuttavia si sta tentando di riportare alla ribalta; benché attualmente il piccolo borgo sia per lo più ridotto ad un cumulo di ruderi, e gli edifici sparsi su di un relativamente ampio territorio, esso rivestì una certa importanza storica durante il periodo delle esplorazioni europee e negli ultimi anni si sta tentando di valorizzarlo dal punto di vista turistico. Come? Attraverso la riqualificazione degli edifici innanzitutto. Riparare i crolli, ridipingere le facciate. Certo, all’occhio esperto la luminosità e la rugosità delle pareti mostrano che la pittura moderna è comunque diversa da quelle realizzate dalle mani dalle donne per adornare i mattoni delle loro case nelle aree rurali. Si capisce che l’aspetto non è quello originale, antico, bensì frutto di ristrutturazioni avvenute intorno al 2020 – 2021, grazie a coloro i quali, fra gli abitanti, ancora padroneggiano in qualche modo le antiche tecniche. Comunque in alcuni casi le donne ancora lavorano sulle pareti seguendo le antiche pratiche.

Il 13 luglio 2024, il ministro della comunicazione, della cultura, delle arti e del turismo, Jean Emmanuel Ouedraogo, ha guidato una delegazione governativa a Tiakane, per visitare il sito in occasione della seconda edizione della „grande stagione del turismo interno“ e poter così apprendere la storia di questo sito storico. „Per chi conosce Binger, sa che il suo soggiorno con noi è stato un episodio piuttosto doloroso della nostra storia. Ma non per questo è meno importante per la nostra storia, che merita di essere preservata e raccontata alle generazioni future specialmente in questi tempi in cui la lotta per liberarci è ancora attuale“. L’esponente del governo si è impegnato personalmente a valorizzare il sito. Inoltre, sua maestà Tiakana-Pe Affipoa, ha affermato di essere onorato della visita e dell’impegno ricevuto. Poiché la Corte Reale di Tiebele venne annoverata come patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, il 26 luglio 2024, a Nuova Delhi, in India, il re di Tiakana sogna di poter giungere ad un più elevato livello di riconoscimento rispetto a quello attuale. „Vogliamo davvero essere elencati come patrimonio nazionale e, dopo il completamento della ristrutturazione, speriamo che diverrà possibile inserire il sito nel patrimonio mondiale dell’UNESCO, in modo che diventi un altro valore culturale per la provincia di Nahouri“.

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Fotografie di Tiébélé di Rita Willaert, licenza CC BY-NC 2.0 Source: https://www.flickr.com/photos/rietje/ Cliccare su freccia per visualizzare le altre. Si vedono le case dipinte e la corte reale

Fonti: https://www.mybestplace.com/it/article/tiebele-il-villaggio-con-le-case-di-fango-dipinte-a-mano, lefaso.net, burkina24.com, flickr.com