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(Italiano) Nuovo colpo di stato in Burkina Faso.

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Venerdì 30 settembre 2022 si sono uditi spari nella capitale Ouagadougou. Il colonnello Damiba, capo della junta militare l governo, è stato deposto mediante un colpo di stato da parte di una fazione rivale dell’esercito. Il capitano Ibrahim Traoré è il nuovo capo di stato. L’annuncio è stato dato lo stesso giorno in televisione. I neo golpisti hanno dichiarato che l’azione si è resa necessaria in quanto Damiba si sarebbe focalizzato sulle proprie ambizioni personali anziché concentrarsi sulla lotta al terrorismo, dimostrando di non essere in grado di ottenere risultati tangibili, e dunque non avrebbe mantenuto le promesse.
La Costituzione è stata sospesa ed i confini sono stati chiusi. In seguito al golpe si sono visti manifestanti festeggiare, come d’altro canto in occasione del colpo di stato di 9 mesi fa che portò Damiba al potere, ma anche vandalismi. Attaccate le sedi diplomatiche e culturali della Francia, in allerta i militari transalpini della base di Kamboinsins.
Molti manifestanti hanno sventolato bandiere della Federazione Russa. Proprio tale episodio ha insinuato più di un sospetto negli analisti. Che ruolo ha la Russia in questo nuovo golpe? Damiba era considerato da alcuni troppo vicino alla Francia, ma proprio il suo governo aveva acquistato da Putin due elicotteri militari ed armamenti; lo scorso lunedì un accordo aveva consolidato «la cooperazione militare tra il Burkina Faso e la Russia», frutto della richiesta da parte dei militari e delle associazioni della società civile. Di contro Traore, che ha combattuto nella zona di Kaya, viene visto come più filo russo e propenso a richiedere ulteriore supporto a Putin e soci. Non è chiaro dove sia ora Damiba, la Francia ha comunque smentito di averlo messo al sicuro nella propria base militare, ed ha anche smentito qualunque coinvolgimento.
La fida interna all’esercito rischia di scaturire in una guerra civile. Non tutti i militari sono con Traoré, il paese rischia di sprofondare nel caos, facendo così il gioco degli jihadisti.