La figura del Babau ha radici profonde nel folclore europeo e potrebbe essere arrivata in Italia già tra il IX e il X secolo. Alcune fonti suggeriscono che il termine „Babau“ potrebbe derivare dall’arabo „Baban,“ che significa „vincitore,“ e potrebbe essere legato all’antico timore nei confronti dei Saraceni. In Italia, il Babau è spesso associato all’Uomo Nero, una figura simile usata per spaventare i bambini. Questa figura è stata tramandata oralmente e ha influenzato molte filastrocche e racconti popolari italiani.
Il Babau è una figura che appare in diverse leggende e racconti popolari in Africa, spesso rappresentata come un mostro o un demone che incute paura nei bambini. Questa figura è simile a creature simili in altre culture, come il „Bogeyman“ in Europa o il „Boogeyman“ negli Stati Uniti. Nella letteratura africana, il Babau è spesso descritto come un essere oscuro che vive nelle ombre, nelle cantine o nei luoghi bui della casa. Viene utilizzato dai genitori per spaventare i bambini e tenerli lontani da situazioni pericolose, come entrare nei granai o restare soli al buio.
Questa figura rappresenta le paure e i demoni nascosti della nostra mente, come Jung avrebbe detto, un riflesso dell’inconscio collettivo. È interessante vedere come diverse culture utilizzino creature simili per insegnare lezioni morali ai bambini.