V.S. Naipaul viaggia sempre alla ricerca di qualcosa. In Fedeli ad oltranza aveva esplorato quel groviglio di pulsioni e ideologie che ancora non si chiamava fondamentalismo islamico; qui tenta invece di afferrare la sfuggente sopravvivenza delle credenze arcaiche in ció che nel continente africano – e spesso non altrove – si intende per „modernitá“. E’ un itinerario lungo e tortuoso, che porta Naipaul dall’Uganda e dal Ghana alla Nigeria, dalla Costa d’Avorio e dal Gabon fino al Sudafrica, e che attraverso una scansione di incontri, fatti e storie individuali gli fa trovare subito qualcosa di imprevisto: “Ero convinto che nell’immensa vastitá dell’Africa le pratiche magiche non fossero diffuse in maniera uniforme“ ha scritto Naipaul presentando La maschera dell’Africa. „Ho dovuto ricredermi. Ovunque ho incontrato indovini che gettavano le ossa per leggere il futuro, e ovunque ho ritrovato la stessa idea di un’energia da imbrigliare attraverso il sacrificio rituale. Vederlo con i miei occhi, sentirne il potere, mi ha riportato molto vicino all’inizio di tutto“. Comincia cosí un altro viaggio, che non era semplice osare, alla ricerca del nucleo primigenio di un intero continente. Un viaggio di cui questo libro immediato, quasi orale, é un fedele resoconto che appassiona, irretisce, e non di rado illumina.
V.S.Naipaul (Vidiadhar Surajprasad Naipaul), tra i maggiori scrittori viventi, nasce a Chaguanas, un piccolo villaggio dell’isola caraibica di Trinidad nel 1932 da genitori indiani di casta braminica. Suo nonno, originario dell’India nord-orientale, era emigrato a Trinidad nel secolo precedente per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Suo padre Seepersad era giornalista del Trinidad Guardian e autore di novelle. V S. Naipaul si trasferisce in Inghilterra nel 1950 dove frequenta l’università di Oxford. Inizia a collaborare saltuariamente a diversi giornali e pubblica i suoi primi romanzi nel 1954.
La sua vita è segnata dai numerosi viaggi che compie: inizia a viaggiare nel 1960. Nel 1990 la Regina Elisabetta gli assegna il titolo di Knight Bachelor (cavaliere), tre anni dopo, nel 1993, è il primo beneficiario del premio David Cohen British Literature Prize, nel 1999 ha ricevuto il Premio Grinzane Cavour. Riceve il Premio Nobel per la letteratura nel 2001 con la seguente motivazione: „per aver unito una descrizione percettiva ad un esame accurato incorruttibile costringendoci a vedere la presenza di storie soppresse“. Adelphi sta pubblicando l’intera sua opera. La maschera dell’Africa é il suo libro piú recente.
Bianca