Oggi la rinascita biblica, ha stimolato il formarsi di quella che viene chiamata „teologia narrativa“, cui da anni si dedica Brunetto Salvarani, teologo laico e critico letterario. In questa raccolta di saggi, la „teologia narrativa“
compie un notevole e originale passo avanti.
(dalla prefazione di Paolo De Benedetti).
..Secondo Elie Wiesel, „quando un ebreo non ha una risposta da dare, ha sempre almeno una storia da raccontare“.
Questo libro, nella sua prima parte, Ebrei narranti, testimonia l’incrociarsi di due passioni: quella per Israele, radice santa della mia fede cristiana, e quella per la letteratura, uno dei modi con cui da sempre l’umanità cerca di addolcire l’amaro dei suoi giorni.
Nella seconda parte, Verso una teologia narrativa, si propone di fondere insieme una ricerca sulla Bibbia come „grande codice“ della cultura occidentale e una teologia che, in sintonia con il dato biblico, ci sappia raccontare Dio dentro la nostra vita e serva da correttivo ad una teologia esclusivamente argomentativa e dogmatica»
(l’Autore).
Brunetto Salvarani, nato a Carpi (MO), insegna lettere nel locale liceo scientifico. Licenziato in teologia presso lo STAB di Bologna,“si è occupato di dialogo interreligioso dirigendo la rivista «Qol», il Centro Studi Religiosi della Fondazione S. Carlo di Modena e facendo parte delle redazioni delle riviste „Cem-Mondialità, e «Il Regno».
Attualmente è assessore alle Politiche culturali del comune di Carpi.
Dalla quarta di copertina