Wangari Muta Maathai é nata nel 1940 a Nyeri, in Kenya. Fondatrice del Green Belt Movement (il movimento della cintura verde) e promotrice di innumerevoli iniziative in difesa della natura e dei diritti civili, é dal 2003 sottosegretario al Ministero dell’Ambiente keniota. Nel 2004 ha vinto il premio Nobel per la Pace „per il suo contributo allo sviluppo sostenibile, ai diritti umani e alla pace“. Vive e lavora a Nairobi.
Ripercorrendo gli ultimi cinquant’anni della storia del Kenya, in questa toccante autobiografia Wangari Maathai racconta una vita di battaglie pubbliche e private: l’infanzia in un villaggio, gli studi negli Stati Uniti, il rientro in Africa all’indomani dell’indipendenza, la fondazione del Green Belt Movement – che arriverá a piantare oltre trenta milioni di alberi, salvando i „polmoni verdi“ piú importanti del paese -, i numerosi riconoscimenti internazionali. Ma anche la discriminazione etnica e sessuale, la fine della carriera all’Universitá di Nairobi, il divorzio, gli anni bui del governo autoritario di Daniel Moi, le minacce, il carcere, fino alle speranze riaccese dalle elezioni democratiche del 2002, quando entra nel Parlamento.
In pagine intrise dei profumi e dei colori della terra africana, una testimonianza esemplare che invita a farsi guidare dallo spirito harambee – „tutti insieme“ in lingua swahili – per piantare e far germogliare i semi di un mondo migliore.
Di lei ha detto Nelson Mandela: „Wangari Maathai e il suo Green Belt Movement dimostrano quanto sia forte il legame tra la gestione sostenibile del ricco patrimonio naturale africano e la democrazia, il buon governo, la pace. Questi sono gli strumenti per ridare all’Africa nuova luce. Spero che il mondo sosterrá il suo progetto di speranza“.
Bianca