Il sesto vertice Unione europea – Unione africana si è tenuto dal 17 al 18 febbraio 2022 a Bruxelles. Essa ha visto la partecipazione di capi di stato, primi ministri ed altri esponenti politici. Master of ceremony il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ed il presidente dell’UA, Macky Sall.
I leader dell’UE e dell’UA hanno concordato una visione comune per un partenariato rinnovato.
Obiettivo è di
„conseguire la solidarietà, la sicurezza, la pace e uno sviluppo economico e una prosperità sostenibili e sostenuti per i cittadini delle due Unioni oggi e in futuro, riunendo persone, regioni e organizzazioni. Il partenariato mira a promuovere le priorità comuni, i valori condivisi e il diritto internazionale, come anche a preservare gli interessi e i beni pubblici comuni. L’obiettivo comprende la tutela dei diritti umani per tutti, la parità di genere e l’emancipazione femminile in tutti gli ambiti della vita, lo Stato di diritto, azioni volte a preservare il clima, l’ambiente e la biodiversità, ma anche una crescita economica sostenibile e inclusiva e la lotta contro le disuguaglianze.“
Annunciato un pacchetto di investimenti Africa-Europa da 150 miliardi di euro che sosterrà un’ambizione comune per il 2030 e l’Agenda 2063 dell’UA. I settori interessati sono infrastrutture per energia, trasporti e digitale, transizione energetica, transizione verde, trasformazione digitale, crescita sostenibile e creazione di posti di lavoro dignitosi, mobilità e occupabilità di studenti, giovani laureati e lavoratori qualificati, sviluppo ed efficienza dei trasporti, salute, istruzione. Anche gli scambi commerciali fra i due continenti saranno incentivati e facilitati.
fra le questioni più vicine alle popolazioni, diversi temi d’attualità: vaccini e lotta al Covid-19 (l’UE ha ribadito il suo impegno a fornire almeno 450 milioni di dosi di vaccino all’Africa) e rafforzamento dei sistemi sanitari, la lotta al terrorismo, la dirompente crisi politica che negli ultimi mesi ha portato a due colpi di stato in Africa Occidentale. Per quest’ultimo aspetto in particolare il Parlamento Europeo ha adottato delle risoluzioni nei confronti del Burkina Faso, richiedendo fra l’altro la revisione della clausola di immunità dello statuto delle forze speciali.
Sul piano della sicurezza, il destino del G5-Sahel e l’infiltrazione del gruppo mercenario russo Wagner, che pare abbia proposto alla junta militare del Burkina Faso di addestrare l’esercito. Ovvia la condanna da parte dell’UE del colpo di stato e la richiesta di rilascio dell’ex presidente, è stato dunque richiesto il ripristino del governo civile e la salvaguardia dei diritti di tutta la popolazione.