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Il racket della frontiera.

Un’inchiesta dei giornalisti della testata burkinabé LeFaso, ha messo in luce un consolidato racket di estorsioni a danno dei viaggiatori fra Costa d’Avorio e Burkina Faso. Il fatto più inquietante è però che gli estorsori sono poliziotti.
I reporter si sono messi in viaggio sulla tratta che dalla città di Korhogo, in Costa d’Avorio, fino all’ultimo valico di frontiera, al confine con il Burkina. Ad ogni fermata, un agente di polizia entra nell’autobus e controlla i documenti di viaggio dei passeggeri, passaporto, carta d’identità, professione ecc. Una parte viene fatta scendere. Per proseguire, i poliziotti chiedono dai 1.000 ai 2000 franchi CFA, dipende anche dalla regolarità dei titoli di viaggio. Nessuna ricevuta viene rilasciata; pertanto, al successivo controllo, i medesimi passeggeri vengono multati nuovamente. Ciò accade una decina di volte sino al confine. La pratica avviene con modalità ormai consolidate, come hanno confermato i passeggeri che frequentano spesso la tratta, soprattutto per motivi di lavoro. I passeggeri vengono suddivisi per professione, in modo tale che i potenziali ficcanaso non possano assistere alle vessazioni (viene anche impedito l’uso di smartphone, dispositivi mobili ed ovviamente macchine fotografiche); cosa che in questo caso si è comunque rivelata inutile, visto che il reporter non solo ha assistito alla pratica ma ne è stato parte integrante ed ha intervistato i passeggeri presenti sul suo stesso veicolo.
Che tu abbia i tuoi documenti in ordine o meno, devi essere pronto a pagare. O rimanere a piedi.

 

 

Fonte: Lefaso.net