A seguito delle pesanti inondazioni del mese di agosto nel 2016, è stato presentato e realizzato un progetto per la costruzione di otto magazzini di stoccaggio per alimenti destinati al bestiame, all’interno del comune di Zawara. Sotto l’amministrazione di quest’ultimo vi sono 16 villaggi, ed inizialmente si era pensato di realizzare un magazzino per ognuno. Purtroppo la mancanza di fondi ha costretto a l’amministrazione a ridurne il numero, arrivando così ad 8, selezionati per il maggior numero di capi di bestiame presenti. Fortunatamente, grazie ad un nuovo finanziamento della Provincia Autonoma di Bolzano, è stato approvato nel 2018 un nuovo progetto per la costruzione di un secondo lotto di magazzini, per i rimanenti villaggi.
Tornando al primo lotto, esso fu realizzato fra il 2016 ed il 2017, grazie ad un finanziamento di 68.610 € da parte della Provincia Autonoma di Bolzano, a beneficio di una popolazione di circa 24.000 abitanti. Oltre agli edifici, furono acquistati dei macchinari per la lavorazione agricola.
Le inondazioni del 2016 lasciarono senza tetto e cibo oltre 200 famiglie rurali già vulnerabili. Inoltre la sistemazione dei campi non permise un veloce drenaggio delle acque piovane, compromettendo i raccolti.
Di fronte a questi disagi, il governo burkinabé soccorse gli sfollati con circa 14 tonnellate di derrate alimentari, vestiario e utensili vari. Il Comune, dal lato suo, elaborò un progetto di emergenza per realizzare allevamenti zootecnici in modo da valorizzare la biomassa risultante dei campi e dei foraggi disponibili in grande quantità nella foresta di Laba e Baporo, villaggi del comprensorio. Oltre questi foraggi, la foresta contiene una varietà interessante di prodotti e frutti non lignosi che si possono usare per migliorare la dieta e intensificare gli allevamenti come fonte alternativa di reddito dato che i raccolti erano compromessi.
All’interno del progetto fu realizzato un programma di formazione per le persone coinvolte nella gestione dei magazzini, degli stoccaggi, finanziaria. In particolare furono previsti due livelli di formazione:
-
Per gli utenti delle macchine agricole, in ragione di 16 persone, due per villaggio, per uso e manutenzione delle machine stesse, come cambio di olio, filtri e setacci, spurgo del gasolio e aria, cambio di cinghie, ecc.
-
Per 64 persone, in ragione di 8 per villaggio, che costituiscono il COGES ovvero Comitato di Gestione dei magazzini. Essi gestiscono i fondi e gli stock di alimenti del bestiame, nonché le entrate risultanti della trinciatura di erba e residui agricoli.
Come funzionano i COGES?
In tutto il territorio comunale fu stabilito un prezzo di 500 franchi per un contenitore da 80 litri di materiale trinciato o macinato.
Ogni Coges dispone ancora oggi di un conto presso la Cassa di Microcredito di Tità, nel vicino comune di Pouni. Ogni due giorni arriva un cassiere presso i villaggi per incassare fondi disponibili.
Il Coges rende conto della gestione all’interno dell’assemblea generale delle donne che gestiscono questa iniziativa per conto proprio in ogni villaggio. Questo organo decide delle azioni da finanziare e degli orientamenti generali.
Esiste inoltre un organo di coordinamento, a livello del comune di Zawara, che funge da raccordo fra i vari comitati di gestione dei singoli villaggi. Esso è formato da donne elette dalle singole associazioni presenti in ognuno dei 16 villaggi.
Ogni donna ha accesso alla terra e dispone di campi in proprio dove si producono arachidi e fagioli. Il fogliame e i residui prodotti, vengono poi macinati per ingrassare da 4 a 10 maiali, che vengono venduti in occasione delle feste; tali attività consentono generalmente alle donne di disporre di un maggior reddito rispetto agli uomini.
Costruzione di 8 magazzini per la conservazione e produzione di alimenti destinati al bestiame.
Per la costruzione dei magazzini venne organizzata una gara di appalto dal Comune di Zawara, destinata alle imprese locali. I preventivi si dimostrarono tutti superiori all’importo proposto. Per portar a termine questa fondamentale attività, fu necessaria una delibera comunale per assicurare la copertura eventuale delle spese aggiuntive dal bilancio comunale. La delibera sottoposta al Consiglio comunale fu votata all’unanimità dei consiglieri presenti e le attività relative al progetto in questione discusse con il servizio tecnico della zootecnia.
In seguito alla stipula degli accordi, la scelta dei paesi dove costruire fu effettuata prendendo in considerazione come fattori determinanti, il numero dei capi di bestiame e la prossimità della foresta. In tal modo venne garantta la sostenibilità della attività permettendo e nel contempo fu permesso ai villaggi non selezionati di accedere agli alimenti per il bestiame.
Fu accolta l’offerta meno costosa, ed il lavoro, suddiviso in due lotti da 4 fabbricati, conseguentemente appaltato a due imprese locali, su incarico della commissione comunale creata ad hoc. Il monitoraggio venne affidato a due consiglieri locali, la direzione lavori al Dr. Bationo, in qualità di rappresentante degli Amici del Burkina Faso.
Acquisto di alimenti del bestiame
96 tonnellate di alimenti per il bestiame furono acquistate e consegnate agli 8 villaggi assegnatari dei magazzini. Con questo acquisto migliaia di capi furono salvati da morte sicura per la mancanza di pascoli, che si protrsse fino al ritiro delle acque ed al prosciugamento dei campi, cioè verso gennaio 2017.
Acquisto di 80 pallet in legno
I pallet servirono per depositare i sacchi di alimenti e proteggerli da fattori di degrado quali umidità, insetti e roditori e assicurarne la buona conservazione e aerazione.
Acquisto di 8 macchine
Vennero acquistate macchine trincia paglia e trincia erbe, un molino per macinare i frutti secchi della foresta, i gusci di uova e le vongole. Queste macchine furono montate su un carrello trascinabile manualmente o per traino animale (asino), in modo tale da poter essere facilmente trasportate presso gli utilizzatori.
Problematiche locali
Il problema grosso riguardava la gestione delle infrastrutture da realizzare, vista la sua importanza strategica e strutturante. Da un lato le Associazioni di Allevatori di bestiame costituite esclusivamente da uomini e pastori transumanti che impattano negativamente foresta e ambiente e dall’altra parte Associazioni di Donne che praticano l’ingrasso in stabulazione a livello familiare. Favorire le piccole unita famigliari o impattare un tipo di allevamento estensivo? Dopo lunghe discussioni si scelse di favorire il tipo famigliare dando la possibilità ai grandi allevatori di affittare le macchine trincia paglia per valorizzare i sotto prodotti agricoli e scarti di miglio e mais per farne delle riserve con additivi costituiti da frutti selvatici per migliorarne la digeribilità.
Sostenibilità
La sostenibilità economica finanziaria viene garantita in quanto i Comitati di gestione, oltre che a vendere alimenti per il bestiame, dispongono anche di questa fondamentale macchina trinciatutto mobile, che percorre i campi su un carrello o rimane in sede.
Una tariffa unica di trincia al sacco da 80 liri per 500 FCFA viene richiesta per assicurare gasolio e spese di funzionamento. Un pieno di gasolio da 4 litri al costo di 5000 FCFA consente di macinare o trinciare 2 metri cubi di materiale ovvero 12.500 mila franchi. Il 50% di beneficio che va in cassa quasi ogni giorno. Per le riparazioni esistono dei meccanici locali capaci di assicurare una corretta manutenzione dei motori simili a quelli dei mulini di cereali presenti nei vari villaggi.
Dal punto di vista ambientale questo progetto, oltre che proteggere la foresta e rispettare la flora nonché l’ecosistema molto danneggiati dal pascolo selvatico da parte degli animali, contribuirà a garantire la rigenerazione di specie di piante medicinali in via di estinzione e di frutti del bosco consumate dalle famiglie che vivono tutte grazie alla foresta.
I maggiori successi riguardano la possibilità data agli allevatori di sedentarizzare il bestiame e sfruttarne il letame per alimentare le compostiere molto in voga grazie a questo progetto.
Sviluppi futuri
Tra le ulteriori attività sono previste la produzione di pellets arricchiti con vitamine e nuclei condensati di sali per il miglioramento della alimentazione del bestiame. Sono state reperite macchine per la produzione di pellets che funzionano come quelle già acquistate ad un costo simile e capaci di produrre circa 3 tonnellate di pellets al giorno come le macchine trincia paglia, funzionando al gasolio. Si pensa di farlo tramite progetti di cooperazione come seconda fase visti i risultati conseguiti e della disponibilità di questi macchinari in Italia. Questi pellets, ricavati dai prodotti locali trasformati, verranno confezionati in sacchi da 25 e 50 kilogrammi per essere immessi nel mercato locale.
La presente relazione è stata stesa dal Dr Bationo Danyipo Gerome il 30.11.17. A noi il compito di trascriverla e riassumerla con le dovute correzioni di ortografia.
A seguito delle pesanti inondazioni del mese di agosto nel 2016, è stato presentato e realizzato un progetto per la costruzione di otto magazzini di stoccaggio per alimenti destinati al bestiame, all’interno del comune di Zawara. Sotto l’amministrazione di quest’ultimo vi sono 16 villaggi, ed inizialmente si era pensato di realizzare un magazzino per ognuno. Purtroppo la mancanza di fondi ha costretto a l’amministrazione a ridurne il numero, arrivando così ad 8, selezionati per il maggior numero di capi di bestiame presenti. Fortunatamente, grazie ad un nuovo finanziamento della Provincia Autonoma di Bolzano, è stato approvato nel 2018 un nuovo progetto per la costruzione di un secondo lotto di magazzini, per i rimanenti villaggi.
Tornando al primo lotto, esso fu realizzato fra il 2016 ed il 2017, grazie ad un finanziamento di 68.610 € da parte della Provincia Autonoma di Bolzano, a beneficio di una popolazione di circa 24.000 abitanti. Oltre agli edifici, furono acquistati dei macchinari per la lavorazione agricola.
Le inondazioni del 2016 lasciarono senza tetto e cibo oltre 200 famiglie rurali già vulnerabili. Inoltre la sistemazione dei campi non permise un veloce drenaggio delle acque piovane, compromettendo i raccolti.
Di fronte a questi disagi, il governo burkinabé soccorse gli sfollati con circa 14 tonnellate di derrate alimentari, vestiario e utensili vari. Il Comune, dal lato suo, elaborò un progetto di emergenza per realizzare allevamenti zootecnici in modo da valorizzare la biomassa risultante dei campi e dei foraggi disponibili in grande quantità nella foresta di Laba e Baporo, villaggi del comprensorio. Oltre questi foraggi, la foresta contiene una varietà interessante di prodotti e frutti non lignosi che si possono usare per migliorare la dieta e intensificare gli allevamenti come fonte alternativa di reddito dato che i raccolti erano compromessi.
All’interno del progetto fu realizzato un programma di formazione per le persone coinvolte nella gestione dei magazzini, degli stoccaggi, finanziaria. In particolare furono previsti due livelli di formazione:
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Per gli utenti delle macchine agricole, in ragione di 16 persone, due per villaggio, per uso e manutenzione delle machine stesse, come cambio di olio, filtri e setacci, spurgo del gasolio e aria, cambio di cinghie, ecc.
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Per 64 persone, in ragione di 8 per villaggio, che costituiscono il COGES ovvero Comitato di Gestione dei magazzini. Essi gestiscono i fondi e gli stock di alimenti del bestiame, nonché le entrate risultanti della trinciatura di erba e residui agricoli.
Come funzionano i COGES?
In tutto il territorio comunale fu stabilito un prezzo di 500 franchi per un contenitore da 80 litri di materiale trinciato o macinato.
Ogni Coges dispone ancora oggi di un conto presso la Cassa di Microcredito di Tità, nel vicino comune di Pouni. Ogni due giorni arriva un cassiere presso i villaggi per incassare fondi disponibili.
Il Coges rende conto della gestione all’interno dell’assemblea generale delle donne che gestiscono questa iniziativa per conto proprio in ogni villaggio. Questo organo decide delle azioni da finanziare e degli orientamenti generali.
Esiste inoltre un organo di coordinamento, a livello del comune di Zawara, che funge da raccordo fra i vari comitati di gestione dei singoli villaggi. Esso è formato da donne elette dalle singole associazioni presenti in ognuno dei 16 villaggi.
Ogni donna ha accesso alla terra e dispone di campi in proprio dove si producono arachidi e fagioli. Il fogliame e i residui prodotti, vengono poi macinati per ingrassare da 4 a 10 maiali, che vengono venduti in occasione delle feste; tali attività consentono generalmente alle donne di disporre di un maggior reddito rispetto agli uomini.
Costruzione di 8 magazzini per la conservazione e produzione di alimenti destinati al bestiame.
Per la costruzione dei magazzini venne organizzata una gara di appalto dal Comune di Zawara, destinata alle imprese locali. I preventivi si dimostrarono tutti superiori all’importo proposto. Per portar a termine questa fondamentale attività, fu necessaria una delibera comunale per assicurare la copertura eventuale delle spese aggiuntive dal bilancio comunale. La delibera sottoposta al Consiglio comunale fu votata all’unanimità dei consiglieri presenti e le attività relative al progetto in questione discusse con il servizio tecnico della zootecnia.
In seguito alla stipula degli accordi, la scelta dei paesi dove costruire fu effettuata prendendo in considerazione come fattori determinanti, il numero dei capi di bestiame e la prossimità della foresta. In tal modo venne garantta la sostenibilità della attività permettendo e nel contempo fu permesso ai villaggi non selezionati di accedere agli alimenti per il bestiame.
Fu accolta l’offerta meno costosa, ed il lavoro, suddiviso in due lotti da 4 fabbricati, conseguentemente appaltato a due imprese locali, su incarico della commissione comunale creata ad hoc. Il monitoraggio venne affidato a due consiglieri locali, la direzione lavori al Dr. Bationo, in qualità di rappresentante degli Amici del Burkina Faso.
Acquisto di alimenti del bestiame
96 tonnellate di alimenti per il bestiame furono acquistate e consegnate agli 8 villaggi assegnatari dei magazzini. Con questo acquisto migliaia di capi furono salvati da morte sicura per la mancanza di pascoli, che si protrsse fino al ritiro delle acque ed al prosciugamento dei campi, cioè verso gennaio 2017.
Acquisto di 80 pallet in legno
I pallet servirono per depositare i sacchi di alimenti e proteggerli da fattori di degrado quali umidità, insetti e roditori e assicurarne la buona conservazione e aerazione.
Acquisto di 8 macchine
Vennero acquistate macchine trincia paglia e trincia erbe, un molino per macinare i frutti secchi della foresta, i gusci di uova e le vongole. Queste macchine furono montate su un carrello trascinabile manualmente o per traino animale (asino), in modo tale da poter essere facilmente trasportate presso gli utilizzatori.
Problematiche locali
Il problema grosso riguardava la gestione delle infrastrutture da realizzare, vista la sua importanza strategica e strutturante. Da un lato le Associazioni di Allevatori di bestiame costituite esclusivamente da uomini e pastori transumanti che impattano negativamente foresta e ambiente e dall’altra parte Associazioni di Donne che praticano l’ingrasso in stabulazione a livello familiare. Favorire le piccole unita famigliari o impattare un tipo di allevamento estensivo? Dopo lunghe discussioni si scelse di favorire il tipo famigliare dando la possibilità ai grandi allevatori di affittare le macchine trincia paglia per valorizzare i sotto prodotti agricoli e scarti di miglio e mais per farne delle riserve con additivi costituiti da frutti selvatici per migliorarne la digeribilità.
Sostenibilità
La sostenibilità economica finanziaria viene garantita in quanto i Comitati di gestione, oltre che a vendere alimenti per il bestiame, dispongono anche di questa fondamentale macchina trinciatutto mobile, che percorre i campi su un carrello o rimane in sede.
Una tariffa unica di trincia al sacco da 80 liri per 500 FCFA viene richiesta per assicurare gasolio e spese di funzionamento. Un pieno di gasolio da 4 litri al costo di 5000 FCFA consente di macinare o trinciare 2 metri cubi di materiale ovvero 12.500 mila franchi. Il 50% di beneficio che va in cassa quasi ogni giorno. Per le riparazioni esistono dei meccanici locali capaci di assicurare una corretta manutenzione dei motori simili a quelli dei mulini di cereali presenti nei vari villaggi.
Dal punto di vista ambientale questo progetto, oltre che proteggere la foresta e rispettare la flora nonché l’ecosistema molto danneggiati dal pascolo selvatico da parte degli animali, contribuirà a garantire la rigenerazione di specie di piante medicinali in via di estinzione e di frutti del bosco consumate dalle famiglie che vivono tutte grazie alla foresta.
I maggiori successi riguardano la possibilità data agli allevatori di sedentarizzare il bestiame e sfruttarne il letame per alimentare le compostiere molto in voga grazie a questo progetto.
Sviluppi futuri
Tra le ulteriori attività sono previste la produzione di pellets arricchiti con vitamine e nuclei condensati di sali per il miglioramento della alimentazione del bestiame. Sono state reperite macchine per la produzione di pellets che funzionano come quelle già acquistate ad un costo simile e capaci di produrre circa 3 tonnellate di pellets al giorno come le macchine trincia paglia, funzionando al gasolio. Si pensa di farlo tramite progetti di cooperazione come seconda fase visti i risultati conseguiti e della disponibilità di questi macchinari in Italia. Questi pellets, ricavati dai prodotti locali trasformati, verranno confezionati in sacchi da 25 e 50 kilogrammi per essere immessi nel mercato locale.
La presente relazione è stata stesa dal Dr Bationo Danyipo Gerome il 30.11.17. A noi il compito di trascriverla e riassumerla con le dovute correzioni di ortografia.