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ECOWAS tolte alcune sanzioni nei confronti degli stati ribelli.

ECOWAS flag
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La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) ha recentemente deciso di cancellare le rigorose sanzioni che aveva imposto al Niger in seguito al colpo di stato militare che ha deposto il presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, nel luglio 2023. In seguito a tale provvedimento, venne costituita un’alleanza economica e militare denominata Alleanza degli stati del Sahel (Aes), fra Mali, Burkina Faso ed appunto Niger, accomunati da uno stesso destino politico e da condizioni economiche molto simili, decidendo nel contempo di uscire dall’ECOWAS. Una volta cancellate le sanzioni, verranno riaperti i confini terrestri e aerei fra Niger e gli stati membri dell’ECOWAS, per persone e merci; verrà riattivata la fornitura di energia elettrica dalla Nigeria (circa il 70% del fabbisogno) e potranno riprendere le transazioni finanziarie tra gli stati membri dell’ECOWAS. Revocati anche il congelamento degli asset ed il divieto di viaggio per funzionari governativi. Tuttavia altree sanzioni individuali e politiche rimangono in vigore. Un segnale di dialogo da parte dell’istituzione africana che ha anche agito nei confronti di altre due nazioni analogamente colpite dalle sanzioni: si tratta di della Guinea (cancellazione delle sanzioni finanziarie ed economiche) e del Mali (tolte le restrizioni al reclutamento di cittadini del Mali nelle istituzioni dell’ECOWAS). È importante notare che invece non è stata eliminata alcuna sanzione nei confronti del Burkina Faso.
La motivazione addotta dall’istituzione africana è quella che le sanzioni hanno addotto grandi sofferenze alla popolazione, donne e bambini prima di tutto, i quali non sono responsabili del colpo di stato.
Il presidente dell’ECOWAS, il nigeriano Tinubu, ha contestualmente esortato Niger, Mali e Burkina Faso a “riconsiderare la decisione” di abbandonare l’ECOWAS; il timore è che altre nazioni li seguano, portando così la camunità economica al collasso.

Per diventare effettiva, la decisione dovrà essere ratificata dagli stati membri.

 

Fonti: internazionale.it, notiziegeopolitiche.net