Nel mondo dei “tuareg” la donna è il pilastro di questa società nomade, che rischia di scomparire a causa di infiltrazioni terroristiche, sempre più forti, che vorrebbero inserire nella cultura dei tuareg la loro legge islamica.
Queste infiltrazioni provengono dai paesi vicini e arrecano danni fisici (la morte della gente), morali (obbedienza totale alla legge della sharia) e sociali (cancellare la cultura tuareg).
Se il deserto sembra privo di qualunque pur minima forma di vita, alcuni segni sembrano rivelare “tracce fresche” sul suolo: “leggendole”, i tuareg notano la presenza degli zoccoli dei dromedari e delle capre, si vedono impronte dei piedi di bambini e di adulti e altri tratti punteggiati come se fossero un mosaico fatto a mano.
Nella società nomade dei tuareg, il ruolo della donna è fondamentale, perché ad essa appartiene la tenda, in cui vivono le famiglie e l’uomo è solo un ospite di riguardo. Nelle attività quotidiane le famiglie ”elogiano” il dromedario, che rappresenta la loro ancora di salvezza e di vita (come da noi le mucche, le capre e le pecore).
La cultura tuareg celebra questo animale, perché sostiene e aiuta le popolazioni a vivere e sopravvivere nel deserto.
Negli accampamenti la tenda è rivolta verso sud, per evitare le ondate di sabbia (e in qualche caso queste ondate si trasformano in tempeste) e per prevenire il freddo notturno.
La vita quotidiana è basata sull’acqua e lo spirito dei nomadi tuareg porta queste persone a vivere vicino ad un luogo dove sia presente l’acqua: esso rappresenta un luogo segreto e nascosto agli occhi degli altri tuareg e degli accampamenti in generale: nel caso fosse molto frequentato, perché non sempre è possibile trovare un pozzo o un
posto capace di soddisfare le esigenze dei tuareg nel loro complesso.
Nel racconto il lettore entra quasi magicamente nella vita personale, sociale e prematrimoniale dei due protagonisti principali – Mariam e Ibrahim – condividendo e conoscendo gli aspetti della popolazione Tuareg alle prese con le difficoltà della loro decisione di innamorarsi e sposarsi.
Leggendo questo piccolo ma prezioso libro, si può capire quanto sia grande lo sforzo dei nomadi tuareg nel difendere la loro cultura, la loro società e le loro tradizioni antropologiche: un modo per scoprire che il deserto non è privo di vita ma questa è nascosta nel popolo nomade.
Anonimo