news

Vaccinazioni Covid-19 in Africa, quali le difficoltà.

Il basso tasso di vaccinazione in Africa è un dato di fatto. In alcune nazioni hanno un tasso maggiore, altre hanno tassi estremamente bassi, talvolta rasenti lo 0, come in Burundi.

Number of administered coronavirus (COVID-19) vaccine doses per 100 people in Africa as of December 11, 2021, by country
Number of administered coronavirus (COVID-19) vaccine doses per 100 people in Africa as of December 11, 2021, by country

Sin dall’inizio della pandemia si sono levate voci a livello internazionale per promuovere la distribuzione dei vaccini presso i paesi poveri, dato che inizialmente essi venivano accaparrati da Europa e Nord America. Il programma delle Nazioni Unite COVAX serviva allo scopo, ed infatti ha procurato milioni di dosi di Oxford / AstraZeneca e Pfizer / BioNTech. All’interno di questo programma, il continente riceverà un totale di 600 milioni di dosi entro dicembre 2021, per vaccinare il 60 per cento della popolazione africana entro giugno 2022. Oltre a ciò, le nazioni africane stanno acquistando nuove dosi e ricevendole in dono da altri paesi. Le donazioni sono arrivate da tutto il mondo, come Cina, Emirati Arabi Uniti, India e Russia. Da notare che alcuni stati africani hanno regalato dosi ai vicini: il Senegal, ad esempio, ha donato vaccini al Gambia, mentre nel gennaio 2021 l’Algeria ha annunciato che avrebbe condiviso la sua fornitura con la Tunisia.
I vaccini dunque in qualche modo arrivano, ma sono ancora pochi; COVAX ha portato circa 38 milioni di dosi nel continente, pari a quelle del solo vaccino Johnson & Johnson accapparrate dal Regno Unito per sé (fonte: QuartzAfrica). I vaccini cinesi che Xi Jinping non lesina di donare a milioni poi, hanno un’efficacia dichiarata intorno al 50%, poco più della metà di quelli prodotti in Occidente. Cina che nel contempo acquista milioni e milioni di dosi di Pfizer, che si guarda bene dal donare ai suoi amici africani. Che dire poi del vaccino russo, a lungo osannato anche in Italia, ancora non ammesso in Europa perché le autorità sanitarie di Mosca ancora non hanno presentato la necessaria documentazione? Se nemmeno la popolazione russa vuole quel vaccino, forse un motivo ci sarà…
D’altro canto ci sono governi che fanno i furbi, regalando interi lotti di dosi che però sono in procinto di scadere! Associated Press fa sapere che in Nigeria, lo scorso 22 dicembre 2021, più di un milione di dosi di vaccino AstraZeneca ormai scadute sono state distrutte. Non è chiaro quali sia il “periodo di grazia” per le autorità sanitarie nigeriane, fatto sta che Faisal Shuaib, direttore del Nigeria’s National Primary Health Care Development Agency, ha dichiarato che tali lotti non verranno più accettati.
L’abissale differenza nelle forniture è palese ed ha dunque radici politiche ed economiche, un complesso mosaico di relazioni e ricatti più o meno palesi che probabilmente potrebbe risolversi con l’abbattimento dei diritti brevettuali sui vaccini.
A ciò va aggiunto il problema di convincere la popolazione a vaccinarsi. Più volte sulle pagine di questo sito abbiamo riferito delle difficoltà in tal senso in Burkina Faso e non solo. In molti sottovalutano la questione, anche perché i numeri delle forniture in Africa sono impietosi e focalizzano l’attenzione dell’opinione pubblica. Tuttavia come abbiamo già visto sulle pagine di questo sito, la questione è tutt’altro che irrilevante. Come in Occidente, così anche in Africa il partito degli scettici fa proseliti, e se il primo farnetica su fantasiose ipotesi di controllo della popolazione da parte dei governi, la seconda si rifà a medicina tradizionale, stregoneria e fantasiose cure alternative, talvolta persino sostenute dai governi. In particolar modo in Burkina Faso la fascia degli scettici attraversa vari strati della popolazione; desta meraviglia, come del resto in Occidente, che fra di essi vi siano anche persone istruite, soprattutto studenti universitari.

 

Fonti: voanews, QuartzAfrica, altri