Nella giornata del 3 maggio 2024 una folla di manifestanti si è radunata nei pressi dell’ambasciata USA ad Ouagadougou per protestare contro le dichiarazioni di USA ed UK a supporto del rapporto di alcuni giorni or sono di Human Rights Watch, in merito al massacro di circa 200 civili presumibilmente operato dall’esercito burkinabè, in risposta ad un precedente attacco terroristico. Il sedicente coordinamento nazionale delle associazioni di controllo dei cittadini ha, per bocca del suo portavoce Soumaila Nana, letto una dichiarazione, in verità piuttosto pretenziosa, in cui esplicava stupore e rammarico per le dichiarazioni di sdegno e richieste di investigazione congiunte da parte di USA, come UE e tanti altri, dopo essere venuti a conoscenza del massacro di civili nella provincia di Yatenga. Bollate le accuse contro l’esercito come false e prive di riscontro (mentre, come già scritto precedentemente su questo sito, le testimonianze oculari ci sono eccome, come pure le denunce dei cittadini presso la gendarmeria locale), Soumaila Nana ha chiesto di fidarsi del governo e di abbandonare le “manipolazioni occidentali guidate dalla Francia” (NdA: figurarsi se non era colpa della Francia…), aggiungendo più o meno velate minacce nei confronti di coloro i quali non intendono assecondare la narrativa del governo locale: una retorica ormai consueta e che dai toni può essere facilmente ricondotta a quella del regime di Vladimir Putin, tanto caro al capo della junta militare al potere Ibrahim Traoré, ed ai suoi accoliti. Le fotografie mostrate dal quotidiano lefaso.net all’interno dell’articolo che riporta la notizia della manifestazione, mostrano chiaramente, oltre alle bandiere del Burkina Faso, quelle della Federazione Russa, e della Corea del Nord! Ovviamente noi non abbiamo la possibilità di verificare la corrispondenza fra la manifestazione e tali fotografie. Tuttavia la presenza contemporanea delle bandiere di tali diverse nazioni dovrebbe comunque far riflettere. Come pure il fatto che ci siano individui che manifestano contro il governo USA, che negli ultimi anni siano stati i maggiori finanziatori del Burkina Faso, e tutt’ora elargiscano decine e decine di milioni di US$ (non prestiti, bensì moneta a fondo perduto!)
Negli ultimi anni, il governo degli Stati Uniti ha donato una notevole quantità di denaro al Burkina Faso per vari scopi:
- Nel 2016, la Millennium Challenge Corporation (MCC) del governo degli Stati Uniti ha firmato un accordo da 498 milioni di dollari e ha approvato il Burkina Faso per un secondo accordo incentrato sul settore energetico1.
- Nel 2018, durante la crisi alimentare che ha colpito quasi un milione di burkinabé, gli Stati Uniti hanno fornito oltre 10 milioni di dollari in aiuti alimentari di emergenza1.
- Nel 2019, USAID ha lanciato la seconda fase di RISE, attraverso la quale investirà ulteriori 122 milioni di dollari in cinque anni1.
- Nel 2020, il Dipartimento di Stato e l’USAID hanno stanziato separatamente 53 milioni di dollari in aiuti bilaterali per il Burkina Faso2.
- Nel 2022, in collaborazione con il WFP e i partner delle ONG, USAID/BHA ha fornito più di 68 milioni di dollari3.
- Nel 2023, USAID/BHA ha fornito 19,9 milioni di dollari3.
- Nel 2024, gli Stati Uniti, attraverso l’USAID, hanno fornito quasi 55 milioni di dollari in assistenza umanitaria aggiuntiva e urgente4.
Nel complesso, negli ultimi 20 anni, gli Stati Uniti hanno investito più di 1,4 miliardi di dollari nello sviluppo del Burkina Faso, compresi 222 milioni di dollari in assistenza sanitaria1.
Fonti:
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https://bf.usembassy.gov/fact-sheet-u-s-expanded-engagement-in-burkina-faso/
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https://crsreports.congress.gov/product/pdf/IF/IF10434/11
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https://www.usaid.gov/sites/default/files/2023-04/USAID-BHA_Burkina_Faso_Assistance_Overview-April_2023.pdf e https://www.usaid.gov/news-information/press-releases/may-02-2024-usaid-will-provide-nearly-55-million-address-dire-humanitarian-crisis-burkina-faso
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https://www.military.africa/2024/02/us-donates-mobility-equipment-to-burkina-faso-to-fight-terrorism/
La Federazione Russa ha invece regalato alcune tonnellate di grano che non poteva vendere a causa delle sanzioni internazionali, e che sarebbero state destinate a marcire nei depositi. Il resto, ovvero armamenti, mezzi militari, mercenari ecc, viene invece pagato da Traoré al governo di Putin, soprattutto con oro, che più facilmente può sfuggire ai controlli internazionali, specialmente attraverso i rapporti con l’Africa Corps – ex gruppo Wagner – ora al soldo diretto del governo russo. Però in Burkina Faso (quasi) tutti inneggiano e glorificano la generosità disinteressata dell’ex direttore del KGB. Chissà come mai…