Endeavour Mining diventa il principale produttore d’oro in Burkina Faso e in Africa Occidentale ed entra tra i primi 15 in tutto il mondo.
Lo scorso 02 luglio 2020 il colosso minerario Endeavour Mining ha concluso con successo l’acquisizione della canadese Semafo. La nuova compagnia mantiene la denominazione di Endeavour Mining, ed è diretta dal CEO Sébastien de Montessus.
Con tale acquisizione, la multinazionale con sede nelle Isole Cayman diventa il primo datore di lavoro privato e il più grande produttore di oro in Burkina Faso, con una previsione della produzione annua globale di almeno 30 tonnellate di oro a livello di gruppo. Essa può contare su quattro miniere operative: Houndé e Mana a ovest, Karma a nord e la miniera di Boungou a est. Tre sono invece quelle in fase progettuale: Kari, Nabanga e Bantou. Dodici sono attualmente i permessi di esplorazione detenuti.
Fra tutte le sue sei miniere (tra cui Ity e Agbaou situate in Costa d’Avorio), Endeavour produrrà circa un milione di once d’oro all’anno, equivalenti a più di 28 tonnellate di oro, tra cui più di 700.000 once nel solo Burkina Faso, quasi 20 tonnellate d’oro.
In Burkina Faso, la produzione di oro ha raggiunto complessivamente le 51,63 tonnellate nel 2018 contro le 46,39 tonnellate del 2017, con un incremento dell’11,3% (il grafico sotto arriva solo al 2017). Ciò ha portato ad un aumento del contributo al bilancio dello Stato, da 226 miliardi di franchi Cfa nel 2017 a 266,4 miliardi di franchi Cfa nel 2018.
Rapportato al Pil, il contributo dell’oro alla ricchezza nazionale è passato a sua volta dal 7,9% nel 2015 all’11,4% nel 2017, poi al 10,6% nel 2018. I flussi di investimenti diretti nel settore sono ammontati a 1.462 miliardi di franchi Cfa nel 2018, rispetto ai 1.388 miliardi di franchi Cfa nel 2016.
Dal punto di vista occupazionale, il gruppo Endeavour Mining Corporation annovererà più di 3.000 lavoratori diretti nelle quattro miniere, mentre raddoppieranno quelli dell’indotto in Burkina Faso. Per rendersi meglio conto delle proporzioni, in Burkina Faso sono circa 10.000 gli impiegati nel settore minerario. Quasi il 94% di questi dipendenti è Burkinabé, pertanto con l’acquisizione il colosso minerario è diventato il maggior datore di lavoro del paese nel settore privato.
Endeavour Mining Corporation con questa operazione raggiunge molteplici scopi. L’aumento di dimensioni e fatturato, un maggiore potenziale di sviluppo ed un più elevato peso a livello “politico”. Inoltre ha eliminato un concorrente, il quale nel corso degli anni è stato diverse volte al centro della cronaca.
Semafo infatti è stata collegata a casi di grave repressione delle popolazioni locali in luoghi come Guinea, Burkina Faso e Niger. Accuse sono state mosse alla corporazione per aver sostenuto i regimi di Blaise Compaoré e della giunta militare che lo ha sostituito in Burkina Faso; causa di uno sciopero in Niger dea parte degli abitanti che avevano protestato contro la distruzione dell’ecosistema locale ed i “salari da schiavi” pagati da Semafo. Inoltre la compagnia è anche nota per un caso di evasione fiscale in Guinea per 9,6 milioni di dollari (fonte: Engler, Yves. Canada in Africa: 300 Years of Aid and Exploitation. Black Point, Nova Scotia: Fernwood Publishing, 2015.).
Ora toccherà alla neonata multinazionale cercare di ripulire la reputazione dell’acquisita. Operazione già intrapresa mediante mirate campagne informative riguardanti l’attenzione verso le norme di sicurezza dei dipendenti, soprattutto in questo periodo di pandemia, il rispetto dell’ambiente ed il sostegno alle comunità locali. Secondo quanto asserito dal Country Director Adama Soro, Endeavour Mining ha contribuito con 880 milioni di FCFA alla lotta contro il Covid-19 mediante donazione di materiale e fondi a beneficio delle strutture interessate dello Stato (ospedali, centri, ecc); ha supportato le strutture sanitarie delle comunità vicine alle sue miniere e ai suoi dipendenti con interventi mirati.
Inoltre non ha mancato di sottolineare il fondamentale contributo della multinazionale all’economia del Burkina Faso: aumento di contributi diretti (royalty, dividendi, tasse) al bilancio dello Stato, il già citato impegno occupazionale, l’aumentata capacità dell’indotto ed il contributo in termini di investimenti diretti ed indiretti derivanti dalle diverse attività.
Contributi di vario tipo che però, come la storia locale ci insegna, spesso risultano non proporzionati rispetto agli stratosferici guadagni delle corporation, considerati i pesanti effetti dell’attività mineraria su ambiente e popolazione.