Il progetto è stato istituito con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza ed alla sovranità alimentare, migliorando le condizioni di vita della popolazione residente nei villaggi di Nanè e Touka secondo quanto previsto dall’Obiettivo specifico 1 del “Documento di sintesi dell’iniziativa ACRI: Partenariat pour un developpement durable entre l’Italie et le Burkina Faso”, inteso allo sviluppo di un approccio integrato per rinforzare la capacità dei produttori agricoli e familiari, nonché le loro forme associative.
Le aree d’intervento riguardano principalmente l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico, tuttavia si agisce anche sull’aumento della conoscenza e delle competenze, allo scopo di sostenere lo sviluppo a livello economico, sociale ed educativo.
Per le attività previste, sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici:
• Miglioramento dell’accesso all’acqua ad uso potabile ed agricolo.
• Avviamento dell’attività orticola e vivaistica.
• Miglioramento delle condizioni di vita della popolazione rurale attraverso la realizzazione e l’uso di una piccola infrastruttura socio-economica (piattaforma multifunzionale).
• Avvio di scambi di know how tra imprese e tecnici della Provincia autonoma di Bolzano/Bozen attive nel settore idrico, ed il Burkina Faso.
Il raggiungimento degli obiettivi doveva consentire un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni interessate, promuovendo sicurezza alimentare, controllo sulla propria politica agro alimentare, e sostenibilità dell’annessa produzione.
Di seguito vengono elencati il lavoro svolto ed i risultati ottenuti dal progetto.
Coordinamento e gestione progetto
Compito del coordinatore in Burkina Faso era quello di gestire le varie attività in loco, le relazioni con i fornitori, i contatti con istituzioni e popolazione; lavorare a stretto contatto coi tecnici, valutare la conformità delle opere, stendere le relazioni sulle attività e mantenere i contatti con le controparti in Italia.
Fra dicembre 2016 ed aprile 2017 sono state intraprese in Burkina Faso le attività gestionali propedeutiche all’avvio del progetto. Esse hanno coinvolto dall’Italia l’Associazione Amici del Burkina Faso e la dott.ssa Vidoni, dal Burkina Faso il dott. Bationo.
Attività di preparazione e gestione del progetto sono state realizzate in seno alle missioni realizzate (vedasi sezione apposita più avanti), anche mediante l’invio di personale in loco.
In Burkina Faso la gestione del progetto è stata affidata al dott. Bationo, il quale si è avvalso di personale locale sia per quanto riguarda la sezione tecnica, che per il management delle singole attività previste.
L’organizzazione in loco delle diverse attività si è svolta su due differenti territori distanti fra loro, ma con modalità molto simili.
Nel periodo successivo alle missioni, in Burkina Faso è stato definito un piano d’azione partecipativo per l’accesso e la gestione degli impianti idrici a Nané e Dori, mediante l’istituzione dei COGES: si tratta di comitati per la gestione dell’accesso e della manutenzione degli impianti, costituiti secondo apposite norme legislative. Tali organi rappresentano il livello più basso e diretto di gestione che vede direttamente coinvolta la popolazione locale, attraverso i suoi diretti rappresentanti; non esponenti politici dunque, bensì comuni cittadini che hanno ricevuto un mandato apposito, a scadenza. Poiché in Burkina Faso le politiche di gestione dell’acqua rivestono una particolare complessità, dettata dai differenti livelli gestionali e dalla stratificazione delle istituzioni interessate, l’intero procedimento ha richiesto una preparazione e contrattazione molto lunga e complessa, a partire dall’individuazione del personale direttamente preposto alla gestione, sino alla definizione delle politiche di inclusività e sostenibilità. Particolare attenzione è stata posta a tal proposito, in seno a tutte le attività previste sul territorio africano, nell’applicazione delle best practice e delle condizioni di realizzazione delle attività, affinché una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile, come quella femminile, potesse trovare piena realizzazione nell’attuazione del progetto. Grazie anche alla successiva attività formativa, è stata inoltre assicurata la sostenibilità nel tempo degli impianti.
Analoghe politiche sono state utilizzate anche per quanto riguarda le altre attività, dai vivai ai pozzi pastorali, creando appositi comitati di gestione democraticamente eletti che assicurano la sostenibilità e la fruibilità delle risorse da parte dell’intera popolazione. A tal proposito, ciò si rivela particolarmente importante nel Sahel, una zona in cui le secolari tensioni etniche hanno portato, e portano tutt’ora, a conflitti per le poche risorse idriche, contese fra agricoltori e pastori, tradizionalmente appartenenti a differenti gruppi.
Il processo gestionale ha previsto inizialmente una serie di incontri informativi e di sensibilizzazione per la popolazione. Successivamente è stato ultimato e convalidato il piano d’azione e si è provveduto alla stesura contrattuale sicura.
Una volta assegnati i lavori preliminari, sono stati avviati gli studi topografici per tracciare le canalizzazioni con l’identificazione delle fontane terminali da realizzare, e gli studi geotecnici per la perlustrazione delle falde acquifere. Sono stati effettuati sondaggi ed analisi per la determinazione dei costi e la ricerca di imprese aventi un’esperienza confermata nel settore e nella zona di esecuzione del progetto.
A fine aprile 2017 un gruppo di lavoro comunale edi beneficiari hanno organizzato un laboratorio di riconoscimento degli studi effettuati, nel quale sono state valutate la scelta delle tracce e la posizione delle fontane terminali.
A partire dal secondo semestre, sono stati pianificati e realizzati studi e valutazioni relativi alla realizzazione degli impianti idrici, che hanno ovviamente coinvolto il personale tecnico locale:
Parametri socioeconomici delle zone d’intervento:
- Raccogliere e valutare i dati esistenti attraverso un’indagine generale in loco (compresa localizzazione delle fontane, secondo input da parte della popolazione);
- Analizzare i dati demografici e il tasso di crescita della popolazione;
- Valutare la potenziale domanda;
- Analizzare l’evoluzione economica come fattore in grado d’influenzare la domanda e il bisogno d’acqua.
- Valutare la ripartizione della popolazione nell’agglomerazione in previsione del 2036 (tra vent’anni).
- Fare un breve excursus sulla situazione sanitaria.
- Analizzare la domanda di installazioni private e verificarne la fattibilità.
Situazione della fonte d’acqua:
Indagine sul campo con personale tecnico
Topografia
Grazie ai dati raccolti è stato possibile imbastire un progetto iniziale per l’AEPS di Nané (per il quale NON esisteva un progetto preliminare) e realizzare una simulazione presso l’ufficio d’ingegneria idraulica.
Nel mese di settembre 2017, successivamente al sopralluogo del sig. Cortese per l’Associazione Amici del Burkina Faso, sono stati organizzati degli incontri con i rappresentanti dei comuni interessati dal progetto, allo scopo di analizzare le proposte di modifica suggerite (revisione costi, estensione della rete idrica, ecc.)
Sia in fase di pianificazione che di realizzazione, particolare complessità ha rivestito l’attività di mediazione fra gli stakeholder, ognuno dei quali tentava, a torto o a ragione, di trarre vantaggio dalle trattative. In particolare si è riusciti ad evitare interferenze di carattere politico a livello locale, che avrebbero potuto avvantaggiare alcuni soggetti a discapito di altri. Gli incontri presso le comunità si sono spesso rivelati alquanto agitati, anche per la difficoltà di comunicazione diretta dovuta all’utilizzo di diverse lingue; ciò ha comportato un susseguirsi di discussioni interminabili che hanno visto l’insorgenza di atavici conflitti, risolti soltanto grazie ad una preziosa opera diplomatica e ad infinita pazienza.
Oltre alle attività di coordinamento tecnico e gestione delle varie fasi in loco, il management ha dovuto poi confrontarsi con le sempre più pressanti problematiche relative all’attività terroristica. Le frequenti incursioni dei gruppi criminali hanno portato ad un allungamento dei tempi di realizzazione del progetto, con un risvolto piuttosto problematico. Infatti le aziende coinvolte, a causa dell’aumento del rischio, hanno via via iniziato a richiedere più soldi come compensazione, se non addirittura a paventare l’impossibilità di portare a termine i propri compiti. Purtroppo da questo punto di vista la situazione è tutt’ora difficile, pertanto le attività presso il territorio di Dori da parte del dott. Bationo sono state forzatamente sospese, in attesa di tempi migliori; i contatti non sono stati interrotti del tutto, benché avvengano con difficoltà, e ciò ha comunque permesso in qualche modo la prosecuzione delle opere: siamo a conoscenza di incontri nei villaggi Touka, a cui parteciparono il vice sindaco di Dori ed alcuni consiglieri per parlare delle varie fasi del progetto, nel dicembre 2018. Nonostante le richieste di meeting da parte della popolazione, la situazione impedisce in questo momento un riscontro diretto ed una relazione accurata di quanto compiuto sul territorio; tuttavia, secondo quanto affermato dal dott. Bationo, anche le opere nel territorio di Dori possono considerarsi concluse.
L’Associazione Amici del Burkina Faso si è occupata del lavoro di coordinamento fra gli stakeholder operanti sul territorio altoatesino ed il coordinatore del progetto in Burkina Faso, il dott. Bationo. Due membri del sodalizio hanno effettuato una missione preliminare in Burkina Faso nel febbraio 2017.
Come parte attiva, attraverso i suoi rappresentanti, l’Associazione Amici del Burkina Faso ha partecipato a riunioni ed incontri sin dalla fine del 2016.
Essa ha intrattenuto relazioni con i fornitori allo scopo di reperire il materiale necessario, effettuato opera di valutazione dei preventivi, ed ha operato da tramite per la liquidazione dei pagamenti. Il 3 aprile 2017 si è tenuto a Bolzano un incontro nello studio del Dott. Buratti con la presenza del collaboratore dell’Associazione Amici del Burkina Faso rag. Cereser, del presidente Lia Cervato e del dott. Bationo; si è giunti alla conclusione di modificare il percorso della rete idrica relativa all’impianto per l’acqua potabile di Nanè, portando il percorso da 2.000 a 5.100 m. e potenziare pure la capacità di portata della cisterna portandola da 15 a 20 m3.
Il sodalizio ha mantenuto i contatti con la controparte in Burkina Faso, raccogliendo la documentazione necessaria alla rendicontazione, le fotografie riguardanti le attività svolte e le relazioni, le notizie e le problematiche che di volta in volta emergevano. Ciò ha richiesto un elevato monte ore. In particolare la rendicontazione si è rivelata snervante, anche a causa dell’assenza di fatture per parte delle opere prestate in Burkina Faso. Occasionalmente infatti il locale personale specializzato a cui è stato necessario fare ricorso, non ha emesso fatture. Purtroppo ci si è ritrovati, come si suol dire, fra l’incudine ed il martello, da un lato l’esigenza di effettuare i lavori, e dall’altro quella di rendere conto di essi.
L’associazione ha informato il pubblico, nel corso della realizzazione del progetto, in merito all’andamento delle opere mediante la pubblicazione di appositi articoli sui propri notiziari.
Missioni
Nell’ambito del progetto, come già accennato, erano previste delle missioni, allo scopo di avviare e valutare il progetto nelle sue varie fasi. Inoltre all’interno del budget ne erano previste altre, di tipo istituzionale.
Sono state effettuate due missioni, che hanno coinvolto l’ex responsabile del progetto, dott.ssa Antonella Vidoni ed alcuni membri dell’Associazione Amici del Burkina Faso. Lo scopo di tali missioni preliminari era quello di provvedere alle attività propedeutiche all’avviamento del progetto in loco: incontri con istituzioni, personale tecnico, popolazione, definizione dei protocolli d’intesa e delle pratiche burocratiche.
Il 18 maggio 2016 la dott.ssa Antonella Vidoni ha introdotto il progetto a Roma, nel corso dell’incontro denominato “Fondazioni for Africa – Burkina Faso – Migrazione, sviluppo, solidarietà” (cfr: https://www.fondazioniforafrica.org/tante-persone-una-sfida-comune-18-maggio-roma/ e http://acri.it/Article/PublicArticle/439/4369/tavola-rotonda–18-maggio ), in rappresentanza della Provincia Autonoma di Bolzano.
Un diario di viaggio è stato redatto, e sono state scattate alcune fotografie, tutti pubblicati sul notiziario dell’associazione. Si è tenuto un incontro con la comunità di Nané ed il sindaco di Diebougou durante il quale, nonostante le difficoltà di comunicazione, quest’ultimo ha presentato il progetto per l’approvvigionamento idrico, la realizzazione di un perimetro di orticoltura e la piattaforma con mulino per le donne. Tutti si sono mostrati entusiasti per questa possibilità di sviluppo. La riunione è stata verbalizzata, con un elenco di firme di tutti i presenti e un protocollo di accordo sottoscritto tra il sindaco di Diébougou, Alphonse Somda, il presidente dell’Associazione Amici del Burkina Faso ed il rappresentante locale del gruppo, nonché direttore dei lavori, dott. Dany Bationo.
Il progetto presentato presso la comunità di Nané è stato accolto con entusiasmo.
È stata apportata la firma del protocollo di accordo fra il sindaco di Diebougou, Alphonse Somda, il presidente dell’Associazione Amici del Burkina Faso dott.ssa Emilia Cervato, ed il direttore dei lavori dott. Bationo.
Stakeholder coinvolti:
DA Yimouon – presidente del gruppo di donne WIN-SOW di Nane (25-30 persone)
DA Irson – presidente del Consiglio di sviluppo di Nané (CVD)
Kambou Donkora Referente tecnico – MARHASA
Alphonse Somda, sindaco di Diebougou
popolazione
Non sono state prese in considerazioni altre missioni, né di carattere istituzionale, né di altro tipo in quanto da molti mesi ormai le condizioni di sicurezza non lo consentono, in particolare nel nord del paese.
Organizzazione di iniziative di scambio di know how e formazione tra imprese della Provincia autonoma di Bolzano/Bozen attive nel settore idrico ed il Burkina Faso.
Come previsto dalla convenzione, a fine novembre 2017 a Bolzano è stato organizzato un incontro al NOI Techpark, promosso dall’Ufficio provinciale affari di gabinetto, che ha coinvolto l’associazione brissinese ”Amici del Burkina Faso“ e IDM, e ha visto la partecipazione di diverse aziende locali interessate, tra cui Troyer, Zuegg Com Srl e TIB Consulting Engineering, la Federazione allevatori razze bovine, Weico, Gruppo Santini, Buratti. Il rappresentante della Camera di commercio del Burkina Faso, Billy Moussa Nebie, ha illustrato le potenzialità per le imprese nel mercato della gestione delle acque, dove il Governo prevede notevoli investimenti con possibilità di interessanti esenzioni fiscali. L’imprenditore Roland Buratti ha raccontato la sua ventennale esperienza di fornitore di condutture per l’acqua in Burkina Faso, Mario Beccia dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ha parlato delle possibilità di finanziamento attraverso programmi di promozione e bandi per imprese e start up con sovvenzioni fino a 200mila euro. Grande interesse si è registrato anche per stoccaggio e lavorazione in loco di prodotti agricoli. IDM Alto Adige ha informato sul ruolo dell’Agenzia provinciale nel sostegno e accompagnamento delle imprese nei nuovi mercati africani. Si è valutata la possibilità di organizzare una piccola delegazione per partecipare nel febbraio successivo alla fiera Afrikallia a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. Nei giorni successivi la delegazione africana ha visitato alcune aziende locali. Un resoconto dell’evento è reperibile sul sito istituzionale: http://www.provincia.bz.it/politica-diritto-relazioni-estere/cooperazione-sviluppo/news.asp?news_action=4&news_article_id=602427