Giovedì 1 aprile 2021 a Ouagadougou il National Covid-19 Pandemic Crisis Management Committee (CNGCP-COVID-19) ha tenuto la sua prima riunione dell’anno 2021. Si tratta dell’organo di coordinamento e attuazione dei piani di risposta alla pandemia del Covid-19.
Attorno al Primo Ministro Christophe Joseph Marie Dabiré, presidente del comitato, i membri hanno fatto il punto della situazione e discusso della possibilità di riaprire i confini terrestri e della possibilità di vaccinare la popolazione del nostro Paese contro il coronavirus. Il discorso legato alla riapertura delle frontiere terrestri è stato visto come pressante, tuttavia è stata riconosciuta la necessità di non cedere a pressioni ed attività di lobbying, considerato che molte nazioni proprio in questo momento stanno invece sconsigliando i movimenti extra frontalieri. In ogni caso, qualora il governo decidesse in favore di aperture, bisognerebbe sicuramente organizzare un sistema frontaliero di controllo sanitario (cosa per altro alquanto difficoltosa, soprattutto là dove i confini sono molto labili ed il territorio in balia dei terroristi).
In merito allo stato di avanzamento del processo di acquisizione del vaccino il Primo Ministro si è espresso in maniera sibillina, dichiarando che il Burkina Faso farà il punto con i suoi partner della comunità internazionale allo scopo di operare le opportune scelte, allo scopo di fronteggiare nel miglior modo possibile la situazione attuale. Sulla stessa linea anche il Ministro della Salute. Anche se non detto esplicitamente, il tema è probabilmente quale vaccino acquistare. Questione non da poco. Quelli che vanno per la maggiore in Europa ed USA, con l’eccezione di AstraZeneca che stranamente si materializza in mercati lontani ed esotici nonostante la dichiarata difficoltà di rispettare i contratti con l’Europa, sono di difficile reperibilità. Il russo Sputnik e quelli prodotti in Cina si trovano più facilmente, ma possono indurre ad un’ulteriore sudditanza politica (oltre che economica, perché non sono certo gratuiti) nei confronti delle suddette nazioni.
Fortunatamente i dati presentati nel corso della sessione hanno dimostrato che l’epidemia è al momento sotto controllo, ma l’attenzione deve rimanere alta. Il comitato, la cui funzione è analoga a quella del nostrano CTS, non ha mancato di sottolineare i propri successi in fase di coordinamento e gestione, ribadendo il fatto che l’emergenza debba essere affrontata, e coordinata, a livello nazionale, senza devolvere piani ed azioni all’autorità territoriale, che spesso non possiede le adeguate competenze ed i mezzi necessari.
In coda alla riunione sono stati ringraziati i partner tecnici e finanziari che dall’inizio dell’emergenza sostengono il Burkina Faso, ed è stato richiesto loro un ulteriore sforzo affinché tutto il lavoro svolto fino ad ora non vada perduto.