L’Africa non è un continente alla deriva, una carrozza che si è sganciata dai treno frenetico di un progresso senza limiti, ma è una parte di umanità che lotta non solo per la sua sopravvivenza ma per ritrovare la sua specifica soggettività nella storia dei popoli.
La rinascita non può che ripartire dalla risorsa uomo e dalla sua educazione. L’uomo come persona è perno che alimenta la tessitura del reale, che elabora nuove forme culturali vivificate dalle linfe originali e autentiche della saggezza dei saperi tradizionali.
La sfida è saper coniugare il tradizionale con il moderno in un progetto di pianificazione strategica che integri la dimensione dello scolastico e dell’extrascolastico e sappia valorizzare i diversi attori, compresi quelli internazionali.
Nelle riforme educative in atto nei diversi Paesi si identificano tre nodi attorno ai quali si coagulano i maggiori sforzi e le preoccupazioni più profonde: l’educazione dei nomadi, le strutture educative fra lo Stato, il mercato e la società civile, soprattutto a favore delle città.
È su queste realtà, ed a partire dai processi che le caratterizzano, che l’educazione deve innestarsi per ricostruire e rigenerare le società africane.
Dalla quarta di copertina