Dopo molte settimane di speculazioni e soffiate da parte di analisti e servizi segreti internazionali, il presidente della transizione del Burkina Faso, Ibrahim Traoré, ha affermato in un’intervista pubblicata su Youtube e ripresa da media internazionali come Bloomberg, BBC, Agenzia Nova ed altri, che in Burkina Faso ci sono soldati russi; attualmente non impegnati in combattimento, potrebbero esserlo in futuro, sempre secondo Traoré. L’annuncio relativo all’arrivo degli ex Wagner fu dato inizialmente lo scorso 24 gennaio su canali Telegram, poi su alcuni media filo russi.
Ricordiamo che lo scorso 10 novembre un aereo dell’esercito russo era atterrato a Ouagadougou. Diverse fonti, anche locali, avevano riferito di una ventina di individui in uniforme militare dell’esercito russo che erano stati sistemati in un lussuoso albergo della capitale, pubblicando anche delle fotografie. Dopo un anno di basso profilo, i soldati russi sono stati visti in una fabbrica chimica e si sono lasciati fotografare in un laboratorio che produce antivirali contro le febbri emorragiche a Bobo-Dioulasso, la seconda città del Burkina Faso. Secondo All Eyes on Wagner (progetto internazionale che traccia le attività di Wagner, derivato dall’associazione no profit francese OpenFacto), giorni prima la televisione pubblica del Burkina Faso aveva trasmesso un servizio sulla lotta contro il terrorismo jihadista nella regione centro-settentrionale in cui appariva un capitano dell’esercito con due grandi loghi Wagner cuciti sulla sua uniforme. Ma forse si trattava di divise generosamente donate…
I militari di Putin presenti sul territorio del Burkina Faso sono membri del neonato African Corps, unità dell’esercito russo composte da ex mercenari della Wagner integrate nelle file regolari dopo la prematura “accidentale” scomparsa del loro leader Yevgeny Prigozhin che li coordinava anche in Africa. Uomini che già conoscono bene il contesto, avendo già operato in altri stati africani come il vicino Mali. Gli ufficiali di più alto grado sarebbero invece veterani del’esercito russo, che dialogano direttamente col governo locale.
Secondo fonti di intelligence occidentali, il 25 gennaio scorso sarebbero atterrati ad Ouagdougou un centinaio di militari russi; si parla di altri 100 in arrivo successivamente. I media internazionali riferiscono che, al di là della funzione di istruttori e della possibilità di essere schierati in combattimento contro i terroristi, paventate da Traoré, la loro funzione principale sarebbe quella di difendere lo stesso capo della junta militare al governo in Burkina Faso. Da quando ha conquistato il potere infatti, Traoré avrebbe subito 2 tentativi di golpe per sovvertire il potere. Appare evidente che il leader burkinabé avverta il terreno franare sotto i propri piedi. Altrettanto evidente che in Burkina Faso esistano frange di opposizione nella società civile, ma anche all’interno del suo stesso esercito, che da un po’ di tempo hanno iniziato a riflettere su metodi ed idee del capo di governo, o sono forse spinti da altre motivazioni. Traoré ha ripetutamente imputato tali contrasti a non meglio precisate influenze straniere (Francia), ignorando però quelle della Federazione Russa e della sua assillante propaganda che tanti proseliti fa soprattutto suo social network. Difficile dire in contesti così articolati ove stia la verità. Certo all’Occidente influenza e presenza russa non fanno piacere.
Approfondimenti:
https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-01-31/burkina-signals-russia-may-join-fight-against-islamist-rebels
Rift Emerges within Junta as Russian Military Deployment Looms in Niger
Rift Emerges within Junta as Russian Military Deployment Looms in Niger
https://www.difesaonline.it/geopolitica/analisi/africa-corps-la-russia-espande-la-sua-influenza-nel-sahel
Burkina Faso’s Junta Leader Suggests Possible Deployment of Russian Troops
Pan African News Channel https://www.youtube.com/watch?v=2GsqYeszB9M