La diocesi di Fada N’Gourma in Burkina Faso è stata recentemente colpita da tre nuovi attacchi terroristici nelle parrocchie di Piéla e Saatenga, causando numerose vittime e gravi danni materiali. La notizia è comparsa su alcuni siti web nella giornata del 4 novembre 2024, grazie alla testimonianza anonima raccolta da Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs).
Il fatto è accaduto nell’est del Burkina Faso, una delle aree più bersagliate dagli attacchi terroristici, sin dal 2015. Molti morti ed ingenti i danni materiali.
All’inizio di ottobre, i terroristi hanno ucciso almeno 150 persone a Manni, una città della diocesi. Il 20 ottobre, circa cento terroristi hanno attaccato i villaggi di Ziéla e Kombembgo, nella parrocchia di Saatenga, nel sud-est di Fada N’Gourma. A Ziéla, essi sono arrivati intorno alle 10 del mattino, mentre gli abitanti erano impegnati nelle loro attività dopo la preghiera domenicale. Gli uomini hanno cercato di fuggire e nascondersi, poiché i terroristi mirano principalmente agli uomini in età da combattimento, ma una giovane ragazza cristiana è stata uccisa, pare per errore, mentre tentava di scappare, scambiata per un’adulta dai terroristi. Secondo quanto riferito dalla suddetta fonte anonima, gli attaccanti hanno incendiato diverse abitazioni di musulmani e cristiani: tra di esse, anche quella del catechista, che si trovava fuori dal villaggio quando è avvenuto l’attacco. Sua moglie, che era rimasta a casa con i loro tre figli piccoli, è stata aggredita e la loro casa è stata saccheggiata e poi bruciata. “La famiglia è sana e salva e il fatto che il marito fosse assente gli ha salvato la vita”, ha riferito il testimone.
Il terzo attacco è avvenuto quella stessa domenica 20 ottobre, presso Kombembgo, un villaggio situato a 12 km da Saatenga. Secondo quanto appreso, tre VDP e un civile avrebbero perso la vita durante lo scontro a fuoco con gli jihadisti.
Nonostante la censura dei media operata dalla junta militare al potere i Burkina Faso, atta soprattutto ad occultare il dissenso e dare la sensazione di avere la situazione sotto controllo, grazie alle comunità religiose presenti sul territorio si riescono ad avere ancora notizie relative ad attacchi perpetrati sia da parte dei terroristi, che da parte di coloro i quali dovrebbero difendere la popolazione, ma invece talvolta contro di essa si vendicano, compiendo parimenti atti efferati e crudeli, come descritto più volte sulle pagine di questo sito. Gli abitanti sanno che di quelle persone, che da anni sono radicate nel territorio, si possono fidare, e spesso rappresentano l’unica speranza per un aiuto nella vita di tutti giorni. Laici e religiosi che sempre più spesso diventano bersaglio primario degli jihadisti, proprio per uccidere ogni residuo di speranza nelle genti.
Fonti: agensir.it, politicamentecorretto.com